La scienza grafologica utilizzata quotidianamente nel settore giudiziario è finalizzata ad accertare l’autografia o meno di firme/scritture.
La Corte di Cassazione (Sentenza del 29 dicembre 1959) dichiara che: “Una perizia grafica prevalentemente basata sul metodo dell'interpretazione calligrafica è generalmente insufficiente senza il contributo di una attenta interpretazione grafologica a dirimere il pericolo di errore nel responso offerto al magistrato” .
La suindicata sentenza pone in rilievo la figura dell’attuale esperto grafologo rispetto alla figura del perito calligrafo, ormai desueta e superata.
La nascita, nell’anno 1977, della Scuola Superiore di Studi Grafologici, presso l'Università di Urbino pone le basi per una professionalità nuova, più dignitosa e scientifica finalizzata allo studio della scrittura.
Il calligrafo, applicando il metodo calligrafico, ovvero basato unicamente sull’esame della morfologia delle lettere si limita ad una comparazione tra caratteristiche esteriori tra la grafia in verifica e quella comparativa.
Il grafologo, adottando il metodo grafologico, analizza sotto vari aspetti il prodotto grafico tenendo in debita considerazione le leggi di neurofisiologia che regolano l’atto scrittorio in qualsivoglia scrivente.
Atto scrittorio che non può essere considerato avulso dalla sfera psichica e fisica.